martedì 12 ottobre 2010

Roma città amerda

Scrivo dopo un weekend passato per la maggior parte in cielo e per il resto nella nostra capitale dove mi sono recato a vedere le finali dei mondiali maschili di pallavolo. Poco da dire, è stata una igata, il palasport pieno, in campo i migliori giocatori del mondo (anche se le partite non sono state così spettacolari), e poi una finale mondiale è un finale mondiale, sempre e comunque. Gran bella esperienza anche se il viaggio è stata veramente una cosa infinita. Partito alle 19 da Cork, 4 ore e mezzo di pullman (con tanto di aggiornamenti in diretta sulla sciagurata sconfitta dell'Italia contro il Brasile) fino a Dublino aeroporto, dove ho passato la notte dormendo si è no 2 ore (e chiedendomi che cosa ci andavo a fare a Roma visto che l'Italia non era neanche in finale). Poi 3 ore di aereo nei comodissimi velivoli Ryanair e altri 40 minuti di pullman fino in centro (con accoglienza tipicamente romana dell'autista), al ritorno tragitto inverso con la differenza che le 4 ore e mezza Dublino-Cork sono state accupate dall'attesa in aereoporto (tanta) e il volo tra le due città (mezz'ora scarsa). Insomma un'odissea di quasi una giornata di viaggio per stare in un palazzetto giusto qualche ora. Devo dire che comunque ne è valsa la pena, ripeto lo spettacolo dell'evento è qualcosa di fantastico, , inolte aver rivisto Checco (insieme al buon Ugo) mi ha dato per una giornata la sensazione di essere tornato a casa, sensazione veramente strana pensando che per due mesi sarò ancora qui senza vedere i miei amici e la mia famiglia, veramente sembrava qualcosa di surreale. Così come surreale è sembrato tornare a Roma, enorme e incasinata città con murales ovunque le strade piuttosto sporche, tutto il contrario di Cork dove proprio per questi motivi sono contento di vivere in questo momento, anche perchè qui non succederebbe che con un evento come una finale mondiale di uno degli sport più seguiti a livello mondiale, non solo non vengono organizzati servizi navetta o trasporti pubblici speciali, ma addirittura la metro viene chiusa alle 23,30 con la gente che non sa più come tornare a casa.
Vabbè fine di questi pensieri sparati un po' a caso come al solito e meno male che vivo a Cork (e a Padova).

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