Le pagelle - di Pa(o)lo Ziliani

Vista la grande attesa (ma quanto me li avete svangati?! DEVO ANCHE STUDIARE DIAMINE!!) ecco pubblicate le pagelle di Palo Ziliani, che rinuncia alla "o" nel suo nome in favore dello sport più bello del mondo.

Le pagelle si riferiscono alla sfida Derrick - Potens Entis 9-2, e come sempre sono insindacabili.

Buona lettura amici palubili!


Bonato: voto 7-. Entra in campo in un momento clou della partita, convinto di non reggere più di 4 minuti, invece corre fino all’ultimo secondo del primo tempo. Nel secondo tempo trova un gran palo di testa. Anche se viene concesso più per generosità arbitrale che per effettivo fallo di mano, il rigore procurato da Lele nel finale resta comunque davvero una bella parata. Peccato che fossimo palo...Portierone.

Callegaro Massimo: voto 7-. Tutti vorrebbero dargli 7, ma si becca un meno per la sua solita frase nel post-partita: “Non ho parole di elogio, abbiamo solo timbrato il cartellino.” (Se la sento un’altra volta so io dove timbrarglielo il cartellino.) Stupisce il gran tifo della moglie e del figlio dalla panchina, che dopo il palo del neo-papà Max ha imparato la sua prima parola: Gnocca. Chissà che Max segni a ripetizione nelle prossime partite, così il buon Giovanni impara a parlare più in fretta, apprendendo parole fondamentali come Gano, Palubile, Uighen e Papà gay. Vocabolario.

Callegaro Paolo: voto 7. Altra gran partita di Paolo Zoccò, che con la sua stazza giganteggia tra le esili sagome dei giovani Potens. Un palo fortunoso, un palo di gran classe: questo è il bottino che il neo-acquisto mette nella saccoccia del Derrick. Ci si aspettano grandi cose da lui, e finora non ha certo deluso. Gulliver.

De Lorenzi: voto 6. Altra prestazione di quantità per Checco, che purtroppo non trova una marcatura meritata per l’impegno dimostrato. Contro i conosciuti Subo Hat Dance, comunque, avrà sicuramente la chance per scrivere il suo nome nel tabellino dei marcatori; per la cronaca, Lupo sta già tremando perché sa che, se nella prossima partita osa fare un numero col pallone, rischia di essere steso dal Checco-nazionale. Serio. (C'entrerà con il celeberrimo Mauro Serio? Lo scopriremo alla prossima puntata!)

Di Vittorio: voto 7+ (IL MIGLIORE). Buona gara del numero 10, che apre le danze sbloccando la partita di sinistro dopo un minuto, fornisce due assist ai compagni e timbra di nuovo per il 4-0 temporaneo. Forse avrebbe potuto dilagare, ma la mira imprecisa non glielo consente...Spicca per la quantità di chilometri macinati nei minuti giocati, confermando la generosità fisica come una delle sue (poche) doti, assieme a quella di saper infastidire i difensori avversari in modo impeccabile. Faina.
(Lo so che chi si loda s’imbroda, ma se le pagelle devo farle io mi permettete di tirarmela un po’ ‘na volta che gioco decentemente?)

Gusso: voto 6,5. Sicuramente se fosse stato un altro giocatore il voto sarebbe superiore, ma dal campioncino di San Giovanni Rotondo ci si aspettano prestazioni più convincenti. Certo, forse non era questa la partita dove serviva tirar fuori il meglio di sé facendosi in 4, ma tutti conosciamo le potenzialità del numero 8, e quando lo vediamo un po’ sottotono (cioè significa lo vediamo giocare come un umano) è un peccato perché ne va dello spettacolo. Lo aspettiamo alla prossima puntata. Un suo celeberrimo fan - Ewan McGregor – commenta ai microfoni di SkyTega: “Io lo conosco, si è voluto tenere per dare il massimo nella prossima gara, dove stupirà tutti con un palo di tega al volo”. Speriamo che sia vero. Promessa.

Rozzarin: voto 7. Altra gran prestazione di PierGano, stavolta meno sotto pressione. Trova il palo nel primo tempo e gioca bene davanti nella ripresa, cogliendo poi la seconda marcatura. Sempre elegante nei movimenti come nelle poesie che solo lui sa scrivere, ci metterei una firma che anche la prossima partita saprà tirare fuori dal cilindro una delle sue magie...e forse è meglio che la metta anche lui, la firma. Sale a quota 5 pali. Capocannoniere (Derrick).

Varotto: voto 6. Si fa in quattro il capitano, in campo più di mezz’ora per trovare la gloria personale del palo. Purtroppo è in serata sfigata, tutte le conclusioni si spengono dieci, venti centimetri accanto al palo. Il capitano nonostante questo non demorde, tirando fuori risorse fisiche sconosciute (esame anti-doping da evitare!) per rimanere in campo. L’encomiabile impegno gli garantisce la sufficienza, ma non di più perché, si sa, la Gazzetta se non fai gol (palo in questo caso) ti dà dei voti di merda, a meno che non ti chiami Totti o Doni, oppure non sei un calciatore del fantacalcio di Pappo. Tenace.