domenica 21 novembre 2010

university of east anglia

scrivo mentre guardo quel fantastico film quale è "school of rock" che ho trovato per caso facendo zapping perchè hamsik ha messo al sicuro la mia vittoria al fantacalcio e posso anche fare a meno di seguire il grande posticipo napoli bologna.
si torna dalla trasferta capitolina con la coppa. la tournée dublinese si conclude con un soddisfacente bilancio di sei vittorie nessuna sconfitta (0 set persi). a dir la verità il livello del torneo era abbastanza scadente, solo tre squadre su 11 hanno dimostrato un discreto livello di gioco, tutte le altre erano abbastanza approssimative. bisogna anche dire che una sconfitta sarebbe stata un fallimento, troppo forte la nostra squadra per poter perdere contro le due avversarie nordirlandesi, capaci di giocare una buona pallavolo, ma non abbastanza forti da poter limitare la straripante forza dei miei due compagni di squadra/allenatori canadesi, ex-professionisiti ora dedicatisi agli studi di medicina (entrambi tra l'altro sono già laureati) che hanno fatto la differenza in maniera determinante. positivo il bilancio personale, ho giocato quasi tutto il tempo, senza fare troppi danni nel mio nuovo ruolo di alzatore.
oltre la vittoria però sono da sottolineare due aspetti importanti.
il primo è tutto il clima che si respirava in squadra, una squadra multietnica, in cui sono rappresentate Irlanda, Italia, Canada, Francia, Cina e Polonia, il fatto di fare il viaggio insieme, di stare in albergo nei momenti di attesa, di guardare le altre partite per studiare gli avversari con tanto di successive indicazioni tattiche sulle strategie di gioco nella camerata da 12 letti la sera prima di andare a letto, andare a cena fuori insieme, e poi dopo la vittoria, le cena di gala in abito con le premiazioni ufficiali (unica nota stonata x il sottoscritto il ballo libero da discoteca alla fine della cena, a ballare proprio non ci riesco anche se nessuno dei miei amici-conoscenti padovani mi vede, mi sento troppo stupido). insomma si respirava l'aria di una squadra professionista in ritiro per una grande competizione.
la seconda è il fatto che vincendo abbiamo staccato il biglietto per il torneo tra le università del regno unito che si disputerà a febbraio in quel di Norwich. già dal primo giorno di torneo la mia preoccupazione era questa, certo volevo vincere la "men's intervarsities perpetual cup" ma vuoi mettere la possibilità di andare in inghilterra a giocare? trasferta in aereo, alloggio in albergo e possibilità di confrontarsi con squadre un po' più forti (non che il regno unito sia la patria della pallavolo ma cmq a quanto pare c'è un buon livello x quanto riguarda le università). così giorno dopo iorno, partita dopo partita, il piccolo sogno diventava sempre più realtà fino a materializzarsi quando l'ultimo pallone è caduto sul parquet (in raltà è stato mandato sul muro da un avversario ma poco importa, il pallone caduto sul parquet è più poetico). cmq, fatto sta che si va a norwich.
non ho foto da mettere, ma se cliccate qui potete accedere al sito della squadra dove a giorni dovrebbero essere pubblicate le foto (almeno spero).
il brutto di questa esperienza è che si ritorna bruscamente alla vita normale, e le due settimane che mi attendono sono probabilmente le più dure, in una quindicina di giorni devo presentare due progetti di cui uno in tedesco, fare una registrazione orale di una commedia, scrivere un saggio e chissà che altro. speriamo di riuscire a fare tutto.
bene, concludo il mio intervento congratulandomi con mia cugina giulia, l'anna e l'elena che (nello stesso ordine con cui sono state menzionate) a quanto pare si laureeranno intorno alla metà di dicembre.
salumi a tutti, ci vediamo tra poco più di tre settimane.

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